Corsa Matta 2k25

03/08/2025 - Eventi in busa
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Ballando per strada

Corsa Matta 2k25

Questa volta il resoconto della Corsa Matta 2k25 ve lo scrivo in presa diretta, dalla panchina di fronte all’ UPIM (ex Orvea), dove sono ferma per fare il cartello stradale. 

Un Matri selvatico mi passa davanti: «Vado a spronare gli ultimi – mi spiega con la maglia nuova che sembra quasi brillare per quanto è bianca – ci vuole qualcuno che tenga compatto il gruppo e visto che ormai li conosco, mandano me». Mi mostra la posizione sul telefono, prontamente condivisa da Nicola, e poi si affretta a fare il cane da pastore. Io rimango sulla mia panchina poco distante dalla pizza. Da qui sento la musica. Prima sentivo il rumore delle casse e le voci indistinte degli speaker (sono quasi certa che uno fosse Franz). La radio è la vocazione di questi ragazzi ed è anche l’ingrediente immancabile di tutto ciò che fanno, il sale che dà sapore a ogni cosa. Un po’ come le patatine che ci hanno offerto quelli dello staff della cucina: salate al punto che sono state definite «le migliori che io abbia mai mangiato».

Qualche nuvola comincia a perdere e mi cade una goccia in testa, mi torna in mente che la corsa di quest’anno è una sopravvissuta a questo tempo anomalo. Ci hanno creduto così tanto che, alla fine, hanno fatto venir fuori pure il sole. Almeno per un po’. Forza nuvolette, reggete ancora un po’! Che qui ci sono in gioco mesi e mesi di lavoro.

Chry ha perso la scommessa con sé stesso di non dare di matto e, nonostante si ripeta continuamente che oggi è molto zen, emana un’ansia palpabile. Abbiamo suggerito a Irene di comprare una boccetta di valium per gli anni a venire. Lei si è messa a ridere con quei suoi enormi occhi azzurri che mi hanno colpita anche lo scorso anno.

La casetta di legno è un lago di impronte bagnate che raccontano la dedizione di chi non si ferma, anche nel pantano, anche con il rischio di sporcare tutto di fango e di rimanere senza un posto dove appoggiare i pacchi gara.

Problema risolto: i ragazzi hanno preso un tavolo e ci siamo messi a riempire le borse di tela («Versace le ha copiate da noi» scherza qualcuno). Io mi sono guardata attorno tutto il tempo registrando le impressioni sulle note del telefono: gli amici di Radio Retebusa continuavano a venire, indossavano la maglia e diventavano formichine bianche e laboriose, tutte intente a fare funzionare le cose. Franz si è fermato un momento in mezzo alla piazza, mani nelle tasche e sguardo attento (tra lui e Chry, lui è decisamente quello zen).

Eccoli che arrivano! Dalla mia panchina sento la cassa ancorata alla bici di Sebastian, aprifila designato. Un corteo colorato di gente che canta e balla si snoda sul marciapiede. Mi avvicino e vedo mucche, Ciuchino e Shrek, principesse, mocci per pulire il pavimento, pacchi di birra e un sacco di altri costumi. Da lontano vedo Matri che corre, l’unico a farlo in questa Corsa Matta. Tutta questa gente felice mette allegria. Rod e Stella chiudono il corteo come due braccia che tengono una spesa troppo piena: un gesto un po’ buffo e un po’ eroico, che serve a portare tutti a destinazione, stretti dentro lo stesso abbraccio. Facciamo un po’ i vigili, un po’ i cartelli e un po’ i cani da pastore ed è bello questo gioco di squadra di formichine con la maglia bianca e il logo di Radio Retebusa.

Quando tutti sono passati io mi avvio verso la piazza. La casetta si è notevolmente calmata rispetto a prima e Chry è molto più fermo dell’anno scorso. Franz mi saluta nella sua giacca a vento azzurra. Irene ed Elisa si mettono in posa per una foto. Quando mi giro vedo il fotografo dietro le spine delle bevande. Irene prende il telefono e fotografa lui. Non molto più in là vedo Luca intento a fare un nonsoché.

«Vuoi una pesca?» mi chiede Chry. Già mangiata. Ne abbiamo una marea e per un momento la casetta è stata un castello di «Vuoi una pesca?», diventata un «Vuoi un cioccolatino?» e poi un piano marketing improvvisato (Elisa, a proposito, ha un talento naturale per il guadagno).

Potrei stare qui a scrivere ancora e ancora, raccontare piccoli dialoghi, battute e aneddoti, piccoli pezzi di storia condivisa che diventano i mattoni della Corsa Matta. Potrei scrivere un articolo di giornale (lo farò davvero domani) con tutti i dati oggettivi che vi servono. Domani, per l’Adige, scriverò quanti iscritti erano, chi ha vinto e cosa e tante altre informazioni (trovate l’articolo sul giornale). Oggi, sul mio cellulare mezzo scarico, voglio fermare queste sensazioni.

Voglio fermare l’amicizia che si respira più forte dell’odore della pioggia. L’impegno e la dedizione, l’amore per la radio, Mr. Stiv e la sua musica sotto la pioggia, i bambini in braccio ai genitori, i cani al guinzaglio, tutti che ballano per DJ Aladyn e Francesco Quarna, la gioia che esiste solo quando si fa qualcosa per qualcun altro.

Voglio fermare gli sguardi che ho visto, la complicità, il senso di casa nel posticino che mi sono ritagliata: quello di chi osserva tutto e poi scrive. Il tip tap dei tasti che Chry ha scelto come sigla per me. È un bel posto quello in cui si può essere sé stessi ed essere utili così. È un bel posto la Corsa Matta, la casetta di legno, e Radio Retebusa. Un bel posto anche per me che lo racconto dalla mia panchina. 
A presto

Daph

Un grazie speciale a Lorenzo Carmelini per le foto e a tutti gli sponsor per il supporto! 

Vi lascio, come al solito, l’elenco dei vincitori della Corsa Matta 2k25

Il concorrente più giovane: il piccolo Francesco di appena due anni.

Il più anziano: Mario Dal Piazza.

Il gruppo più goliardico: le farfalle ballerine.

Il gruppo più numeroso: quei che no dorme mai, con ventinove iscritti

Il premio Summer 2025: Farfalle Ballerine 

Il più total green: Jack e Sara vestiti da Sherk e Fiona

Il carro più etnico: tribù bevici su)

Il carro più elaborato: quei che no dorme mai).

L’animale domestico più mascherato: Zoe

Il vestito più elaborato: smociole

Il premio alla critica: le ali della libertà

Il premio stampa: Princess

Il premio zio Giovanni Segantini: team Patarin

Il premio love: team Patarin (festeggiava l’addio al celibato).

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