8 Syntagma:
come tutto è (s)partito

Vi siete mai chiesti quando comincia una storia? Che cosa faceva Biancaneve il giorno prima che noi cominciassimo a leggere la sua favola? E Cenerentola? Ogni inizio ha sempre una storia precedente e stando davanti a questo computer mi chiedo quale sia il mio “c’era una volta” per raccontarvi delle band in zona. Da chi comincio? Con che criterio? Da qualche concorso musicale? Dall’uscita di qualche brano su Spotify? Non mi sento sufficientemente informata né competente per questo, quindi ho pensato di cominciare dal mio personalissimo inizio: ovvero chi e cosa mi ha avvicinato all’ambiente musicale.

Tutto è cominciato quando mi sono innamorata di un batterista che di nome fa Francesco e nella vita principalmente suona. Francesco fa parte di un duo di musicisti mercenari da cui comincerà la mia rassegna: gli 8 Syntagma. Gli 8 Syntagma sono appunto un duo di chitarra e batteria composto da Francesco Rossi e da Michele Francesconi (solo a me fa sorridere l’assonanza?). Michele e Francesco mi hanno raccontato due versioni diverse della nascita della loro collaborazione e, siccome manco degli elementi per discernere, vi riporterò entrambi i racconti partendo dal fantomatico inizio.

Michele Francesconi, classe 1998, comincia a suonare alle elementari frequentando i corsi del CDM di Rovereto.  «All’inizio cambiavo costantemente professore e ripartivo sempre dall’inizio» ricorda Michele «Oltretutto giocavo anche a basket ed ero molto impegnato extra-scolasticamente. Scolasticamente non andavo bene quindi era un periodo un po’ così in cui non ho avuto grandi miglioramenti. Dopo queste basi ho optato per la carriera cestistica che mi dava più soddisfazione». Il percorso musicale di Michele, messo in pausa per strimpellare saltuariamente, è ripreso alle superiori «Alle ITI ho conosciuto Gori con cui era molto piacevole parlare di musica» racconta Mick «Con noi c’era anche Marco che studiava al conservatorio e abbiamo pensato di suonare insieme. Si è unito a noi anche Filippo e poi in quinta ho conosciuto Davide ad un corso di C1 di inglese. A questo punto abbiamo creato l’embrione dell’Albatro nel 2017/2018». L’Albatro, grande uccello marino e metafora del poeta in una poesia di Baudelaire, è il nome del progetto musicale in cui sono nati gli 8 Syntagma e anche la parte della storia che presenta versioni differenti.

Secondo Mick, infatti, «Rossi è venuto a sentirci al nostro primo live a Bolzano. Gli siamo piaciuti e gli abbiamo detto che ci mancava il bassista». In questa versione Francesco si sarebbe proposto e improvvisato bassista rinunciando alla sua amata batteria per suonare assieme a Mick e gli altri. Francesco invece la ricorda diversamente: «A quel tempo partecipavo a varie jam session perché volevo suonare quanto più possibile con chiunque. Durante una jam ho conosciuto Mick e gli altri e siccome gli mancava un bassista mi sono detto «Perché no?» e ho cominciato a suonare con l’Albatro». Lascio a voi decidere quale versione vi piace di più e passo a raccontarvi degli esordi musicali del nostro batterista sotto copertura.

Francesco Rossi, classe ‘98 (pure lui), ha pensato di essere uno sportivo fino alla veneranda età di 16 anni. All’epoca portava i dread lunghi sulle spalle e le Globe rosse, collezionava accendini e s’era trovato implicato in una band nata quasi per caso: i Politica-mente Scorretta. A quei tempi, Simone, storico e inseparabile amico di Francesco, aveva cominciato un corso di chitarra e Francesco cantava con lui qualche volta. Il tutto si allargò quando nel progetto entrarono anche Luca Perottoni (in arte Pera) che si mise dietro la batteria e Davide al basso. L’idea era quella di fare gli adolescenti (casinisti e sregolati) e farlo a colpi di musica punk in magazzini occupati e altri posti poco raccomandabili. I Politica-mente Scorretta sono stati una breve ma incisiva parentesi nella vita di Francesco che da quel momento scoprì la sua passione per la batteria. Dopo un anno di convivenza pallavolo-musica, Francesco optò per il suo unico grande amore (con cui nemmeno io posso competere) e si dedicò unicamente alla batteria cominciando a suonare al CDM nel 2015. Qualche anno dopo, verso la fine della quinta superiore, Riccardo Folladori (altro musicista che ritroveremo attivo nel panorama locale) intercettò Francesco per trascinarlo dentro un nuovo gruppo: i Blùribes. Assieme a Ricky (voce e chitarra) e Francesco (batteria) nel gruppo c’erano Pietro Peruzzo alla chitarra e Riccardo Prandini alle tastiere. A questo punto della storia siamo arrivati al 2018 quando io e Francesco ci siamo conosciuti all’università e quel primo incontro è a tutti gli effetti l’inizio di questa storia. 

Tornando agli 8 Syntagma, Mick e Francesco si resero conto di essere sulla stessa lunghezza d’onda, di condividere una passione e una cultura musicale che li avvicinò molto negli anni dell’Albatro. «Io e Rossi ci siamo sempre più trovati» spiega Mick «e quando lui mi ha detto che anche Pera voleva suonare, io ho accettato di unirmi a loro. A questo punto ci siamo trovati davanti al fatto di essere un nucleo importante in diversi gruppi ed è nata l’idea di creare gli 8 Syntagma».

«Il nome del duo è nato in biblioteca» ricorda Mick «Abbiamo scelto il numero 8 perché piaceva a tutti e due e perché anche nel logo funzionava bene: due cerchi e due menti. Scelto il numero abbiamo cercato l’ottavo libro del reparto di musica della biblioteca e abbiamo fatto questa cosa molto dadaista, dettata dal caso, di aprire l’ottava pagina (o l’ottantottesima, non ricordo) e cercare sull’ottava riga l’ottava parola: Syntagma. 8 Syntagma suonava bene». E così è nato questo duo di musicisti mercenari, con Mick e Francesco che sono diventati sempre più un punto di riferimento e pian piano collezionano collaborazioni arrivando alla situazione attuale che li vede collaborare con Pera, Carpa (Nicolò Carpita), Riccardo Folladori, Luca Gori e vari altri musicisti che conosceremo durante la nostra rassegna.

«All’inizio per me la musica era uno sfogo – racconta Mick – mentre adesso è un momento di ricerca perché, come Michelangelo cercava di tirare fuori qualcosa dal blocco di marmo, io cerco di tirare fuori qualcosa dalla musica, quindi nessuna canzone è sprecata: si può rimodellare un’idea all’infinito». Questa è l’idea di musica che sta dietro agli 8 Syntagma e che nutre l’obbiettivo di una musica «accessibile, radiofonica ma anche interessante. Non vogliamo fare musica tanto per farla, ma vogliamo mettere l’anima in quello che facciamo». Questo approccio è la linea guida delle varie collaborazioni che i ragazzi portano avanti nel tentativo di costruire progetti che sappiano trovare un compromesso tra il loro gusto musicale, quello dell’artista con cui lavorano e una certa qualità.

E così questi sono gli 8 Syntagma, il mio personale “c’era una volta” nel mondo della musica locale che ho ascoltato davvero per la prima volta nel 2021, all’ultimo live dell’Albatro e il primo di Pera a Trento. All’epoca io e Francesco stavamo insieme da qualche mese e lui già aveva cominciato a presentarmi musicisti vari senza sapere che prima o dopo avrei finito per raccontare questa storia. In mia difesa posso solo dire che l’avevo avvertito: ogni cosa per me diventa materiale per un racconto. 

Ci sentiamo alla prossima puntata o, meglio, alla prossima band. 

Daph

Ps: se vi siete persi la mia presentazione e il senso di questa rassegna potete recuperarla qui: una grafomane a radioretebusa

Gli 8 Syntagma: Michele Francesconi e Francesco Rossi

8 syntagma: carta d'identità

Nome: 8 Syntagma

Strumenti: chitarra e batteria

Genere: qualsiasi su richiesta. Attualmente suonano rap e pop principalmente

A chi possono essere utili? A tutti i cantanti/produttori in cerca di musicisti con cui collaborare per creare canzoni di cui andare orgogliosi

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