Contest musicali e un invito importante

09/09/2025 - News musicali
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Contest musicale e un invito importante

Un episodio speciale e un contest musicale

«Settembre è il lunedì dei mesi». Non so dove ho letto questa frase ma la condivido pienamente e quindi eccomi di nuovo qui, dietro la mia fida tastiera, a raccontarvi la vita dei musicisti locali,

A dire la verità, visto che ancora non mi va di tornare a pieno regime, ho pensato di regalarvi un episodio speciale, uno di quelli in cui chiacchieriamo della musica senza presentarvi niente di nuovo.

L’idea mi è venuta quest’estate, nel corso dei miei pellegrinaggi appresso al mio musicista del cuore. L’estate è il periodo dei concerti, quello pieno di gente che gira con chitarre, tamburi, ampli e compagnia bella. Se seguite la pagina IG di Radio Retebusa, un po’ dovreste averlo intuito visto che d’estate i nostri eroi girano tra un dj set e l’altro.

Seguire un musicista

In qualche modo tutto questo suonare in giro finisce per diventare materiale da racconto, per esempio, mi sono trovata una sera sulla Modus del mio ragazzo (una macchina con un bagagliaio abbastanza grande da portare la batteria) arrampicata su per una qualche montagna in cerca di un paesino sperduto per sostenere il suo amico cantautore (un altro che prima o poi intervisterò). Immaginatevi il colore dell’aria di montagna quando tutto diventa freddo e limpido come attraverso un vetro pulito. La musica rimbombava tra le montagne e noi abbiamo superato insalate di pecore e capre sparse al pascolo e stormi di camice di flanella gialle e nere per raggiungere il palco.

Oppure immaginatemi rannicchiata sul sedile della macchina coi tamburi stipati fino al soffitto della povera Modus, il mio inseparabile pc appresso, rigorosamente senza scarpe mentre torniamo dall’ennesima trasferta (sempre che Francesco non abbia bevuto qualche birra di troppo e mi tocchi portare a casa lui e l’attrezzatura).

O anche adesso: mi trovo sul fondo di uno spiazzo cementato, davanti a me file e file di sedie rosse in plastica targate “Algida” che fanno da anfiteatro a un palco su cui si sta svolgendo un contest di batteria.

Contest in Trentino?

Ovviamente non in Trentino perché contest musicali per singoli musicisti da noi non se ne sono mai visti. «Un contest di questo tipo è interessante per capire che livello hai sul tuo strumento – mi dice Francesco – anche per confrontarti con altri musicisti. Nel mio caso con altri batteristi». Alla fine è per questo che siamo finito a Reggio Emilia, per vedere come va il mondo della musica.

«Tu pensi di trovarti altre band fuori da Rovereto?» ha chiesto l’altra sera Luca Gori, aka Issumalu. Eravamo agli Anni Elettrici, seduti davanti a un piatto di orzo, carne e polenta. Faceva freddo in queste sere di un estate anomala.  «Chessò, magari trovati una band austriaca – ha continuato – non puoi rimanere bloccato qui».  Mick, seduto davanti a me con un poncho vintage, ha alzato lo sguardo e commentato: «Per la serie: “Ciao Daphne, vado a prove a Innsbruck, ci vediamo tra 5-6 ore”». Abbiamo riso e il discorso è rimasto così sospeso sopra Rovereto.

A me questa conversazione è rimasta dentro perché è la condizione esistenziale dei musicisti che devono andare via di qui per avere speranze. Devono trovare una grande città, un posto in cui confrontarsi con un ambiente vivace, che dia qualche occasione in più di quelle tra i nostri monti.

«Che ci vuoi fare? – dice Francesco – È così che funziona». Il mondo della musica. Il Trentino. Per certi versi, tutta l’Italia. È così che funziona: devi andare via per crescere. Devi andare via per sognare. Che senso ha? Cosa stiamo facendo della nostra autonomia se coltiviamo soldi e non musica? Se innaffiamo il turismo e non sogni?

Qui attorno a noi è pieno di ragazzini che suonano la batteria. Tutti girano tamburellando con le bacchette su ogni superficie (a me par di essere atterrata sul pianeta di provenienza di Francesco). Suonano cose composte da grandi batteristi, suonano nomi importanti della musica tipo Slipknot, Tool, Pino Daniele e compagnia varia. «Questi a 10 anni hanno un livello pazzesco – mi dice Francesco – da noi non ho mai visto gente suonare in questo modo». E siamo qui anche per questo, per confrontarci con una realtà altra, perché il confronto fa sempre crescere.

Siate un tassello di questo sogno

E ora chiudo questo episodio un po’ strano e sconclusionato proponendo una cosa: andate a sentir suonare queste persone. Siate un tassello in più nel loro sogno. Vi prometto che ne varrà la pena e per convincervi vi incollo un messaggio che mi è arrivato su IG:

Contest e invito speciale

E con questo vi saluto. Come sempre, ci sentiamo al prossimo episodio

A presto

Daph

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