Desva: come tutto è (s)partito. N°17

29/06/2025 - come tutto è (s)partito
Desva. Come tutto è (s)partito. N°17

Desva: come tutto è (s)partito

Dopo oltre un anno di Come tutto è (s)partito una band ha rifiutato di essere intervistata! Sì, lo so, non è niente di eccezionale, ma mi sembrava carino raccontarvi anche che non tutti hanno voglia di raccontarsi e ogni tanto qualcuno mi dice di no. Detto ciò, non temete perché il nostro buon Francesco ha sempre la soluzione a questi problemi e, oltre ad avermi suggerito tanti altri gruppi, mi ha comunicato che ha accettato una nuova collaborazione: Desva. Se qualcuno di voi ha già sentito questo nome, complimenti: ne sapete più di me! Io sono, come sempre, caduta dal pero e come ogni volta mi rialzo con le mie penne nello zaino e vado in avanscoperta per presentare anche a voi questo nuovo progetto musicale.

Indice

Desva

Desva, senza articolo, è una band composta originariamente da Giacomo Caracristi, Elia Vigagni e Roby Santini. Tutti e tre i nostri protagonisti sono originari della Vallagarina (nello specifico Lizzana e Patone) e cominciano la loro storia musicale da giovanissimi.

«Mio papà è un musicista a tutto tondo – racconta il cantante Giacomo Caracristi – ha suonato musica leggera, è diventato maestro di coro e insegna al conservatorio. In casa ci sono sempre stati strumenti e c’è sempre stata la musica, quindi, è una cosa che mi è venuta naturale. Verso i 13 anni ho cominciato a suonare la chitarra e a cantare».

«Per me la musica è svago e alleggerimento, è la libertà di lasciar emergere la mia parte più spontanea e istintiva. Sono uno molto riflessivo e la musica mi aiuta a tirar fuori la parte più spontanea, più bambina, meno intellettuale di me stesso»
Desva
Giacomo
Cantante

Una storia simile la ha Elia, il tastierista, figlio di un pianista che ha girato il mondo inseguendo la sua musica: «Mi sono appassionato suonando gli strumenti di mio padre e la mia formazione poi è stata quella. Ho molte contaminazioni: sono baglioniano, un amante della musica coreana, tanti generi fusion fino al pop. Mio papà ha girato l’India, mi ha presentato jazzisti visionari, e io ho vissuto e conosciuto questo ambiente musicale. Mi sono sentito dentro la musica e niente mi avrebbe fatto tirare indietro dopo aver vissuto questo». Elia allora si iscrive al conservatorio e fa cinque anni di percussioni e uno di batteria jazz: «Con la musica ho avuto i miei alti e bassi e i miei momenti difficili. Non ho nemmeno finito il conservatorio, ma credo che quello sia stato un passo indietro per poterne fare cinque avanti. Per capire davvero che musica voglio e posso fare».  

«Per me la musica è salute mentale: senza quella non riuscirei a emozionarmi. Ho bisogno della musica e la voglia di mettere le mani sul pianoforte viene da sola. Non potrei farne a meno»
Desva. Elia
Elia
Tastierista

Un po’ diversa, invece, la storia di Roby, ultimo di quattro fratelli e completamente autodidatta: «mi definisco un artista non artista». Uno che ha trovato la sua musica senza scuole e senza contaminazioni, solo lui e gli strumenti.

«Per me la musica rimarrà sempre un mistero»
Desva. Roby
Roby
Chitarrista
Come tutto è (s)partito

La storia di questo gruppo comincia nel 2003 ai giardini Perlasca dove Giacomo, Elia e Roby formano una band: «Ci chiamavamo Perlasca come i giardini. Con la C e non con la K che andava di moda allora». Per qualche anno i Perlasca si muovono nella scena musicale di Rovereto portando i testi scritti da Giacomo nei concerti. Poi la band si scioglie e i tre componenti originali si ritrovano in una band raggae: I sette corvi neri, che rimane attiva fino al 2011. A questo punto Giacomo si sposta a Bologna per un periodo e scopre una scena musicale, quella indie, che dà nuovo vigore alla sua vena musicale.

Nel frattempo, Elia, Roby e Giacomo continuano a trovarsi a suonare: «Eravamo amici e frequentavamo le reciproche case. Durante questi momenti nascevano canzoni e musiche». Finchè, verso il 2013, Roby propone di rimettere in piedi una band: «Poi è tutto venuto in modo molto naturale. Ci siamo trovati ai giardini con le chitarre e questa è stata una prima prova, è tornata la voglia di suonare, l’ispirazione, e la voglia di creare musica».

«Desva nasce dal soprannome Desvaldo, che è il soprannome di Giacomo quando eravamo piccoli. Quando ci siamo rimessi a suonare dovevamo decidere come chiamarci e abbiamo optato per quello: siamo tutti Desvaldo»
Desva. Come tutto è (s)partito. N°17
Desva
Band

Un soprannome nato per gioco diventa il nome in cui riconoscersi: «Desva ricorda un po’ “desfarsi” e c’è questa v che addolcisce la parola. E poi c’è il concetto di andare (va). Desva è evocativo: parla di ribellione, una di quelle dai toni dimessi, una ribellione che parte dal basso». Desva è un soprannome nato per gioco ai giardini Milano: «Scherzando stavamo dicendo nomi strani e io me ne sono uscito con Desvaldo. Un nostro amico mi ha guardato e ha detto: “Tu sei Desvaldo” e così è rimasto».

Per dieci anni, Elia, Giacomo e Roby suonano insieme scambiandosi gli strumenti e portando in giro le loro canzoni. Questo equilibrio a tre dura fino allo scorso anno quando al gruppo si aggiunge Francesco Passuello al basso, cominciando la costruzione di una sezione ritmica che si è completata poco tempo fa con Francesco Rossi alla batteria. 

Un brano alla volta

Nel 2016, esce il primo singolo di Desva: Casa dei miei. «Noi facevamo canzoni e dischi per noi stessi e abbiamo deciso di fare il primo video, autoprodotto, fatto con il telefonino e montato al pc. Erano gli anni in cui YouTube ti permetteva di avere tutta la musica che volevi senza comprare i CD e non aveva senso pagare per stamparli. Era l’epoca in cui la musica stava andando in crisi e noi siamo usciti con questo video». Un video che spinge la band in alto soprattutto nel panorama bolognese.

Da questo momento in poi, i nostri protagonisti scelgono di procedere un singolo alla volta e mentre il mercato cambia e si trasforma spingendo EP e album, Desva rimangono fedeli a loro stessi diventando riconoscibili proprio per questo. «Abbiamo anche pensato di fare un disco, ma è un qualcosa che fa solo chi ha i soldi per permetterselo e abbiamo deciso di procedere una canzone alla volta».

«La musica non è omologazione, ma è soprattutto libertà d’espressione»
Desva. Come tutto è (s)partito. N°17
Desva
Band

Forti del loro percorso musicale, Roby, Giacomo ed Elia costruiscono il loro genere musicale: indie casual pop. «Quando facevamo i Perlasca facevamo casual ska, e con Desva abbiamo tenuto casual per associarlo a indie. Era una scia del modo di fare musica precedente, un modo di porsi in relazione con il passato che comunque definisce ciò che facciamo tutt’ora».

Nel frattempo, le canzoni si sono accumulate inedite e quest’anno la band ha in programma di pubblicare un EP: «È qualcosa che non abbiamo mai fatto e ci piacerebbe provare quest’anno. Abbiamo almeno dieci canzoni inedite e vorremmo creare un Extended Play da cinque pezzi».

«Nei testi si mescolano contenuti anche filosofici a un linguaggio giovanile e gergale. Nei testi soprattutto succede che ci siano più piani di lettura: c’è un piano immediato, ma c’è anche un significato ulteriore rispetto a quello che uno recepisce da subito. Sono testi che cercano di essere sia semplici che profondi mettendo insieme la sensibilità mistica e la spontaneità goliardica»
Desva
Giacomo
Cantante

E con questa citazione vi lascio all’ascolto della musica originale di Desva su YouTube o Spotify.

Ci sentiamo al prossimo episodio!

Daph

Ps: Se vi siete persi lo scorso episodio su Davide Prezzo, lo trovate qui

Carta d'identità: Desva

Nome: Desva

Musicisti: Giacomo Caracristi (voce), Elia Vigagni (tastiere), Roby Santini (chitarra), Francesco Passuello (basso), Francesco Rossi (batteria)

Genere: Indie casual pop  

Attivo dal: 2011

Prima canzone: Andrew the Wood

La gente dovrebbe ascoltarti: perché l’arte è in quanto origine. Nei nostri testi c’è la possibilità di un nuovo inizio, di una nuova visione. C’è sempre qualcosa che va oltre la forma e oltre il contenuto, qualcosa che sta aspettando solo di essere ascoltato.

Riproduci Copertina Titolo del brano
Traccia gli autori